mercoledì 28 novembre 2012
domenica 11 novembre 2012
Contro la riforma delle pensioni, il Prc propone il referendum
Monti e Fornero hanno gettato nella disperazione centinaia di migliaia di persone, che hanno visto, nel giro di poche settimane, la propria prospettiva di vita messa radicalmente in discussione, dopo anni ed anni di duro lavoro. La cosiddetta riforma delle pensioni del governo dei tecnici, che allunga di sei anni e più il tempo di lavoro, è stato il più violento provvedimento antipopolare, contro le condizioni di vita di uomini e donne, dal dopoguerra ad oggi. Una campagna lampo passata sulla testa della gente, offerta sull’altare del recupero di «credibilità» in Europa e nel mondo dalla neonata unità nazionale del «dopo la caduta di Berlusconi», senza che ci fosse neppure la consapevolezza del disastro sociale che questa sedicente riforma apparecchia.
Il disastro sociale per chi, espulso dai luoghi di lavoro, alla pensione non arriverà mai, tanto più dopo la drastica riduzione dei tempi di erogazione degli ammortizzatori sociali, cui ha provveduto l’altra «riforma» Monti-Fornero: un dramma di cui i lavoratori «esodati», secondo l’orrido neologismo, non rappresentano che la punta dell’iceberg. Uomini e donne che hanno di fronte come sola possibilità, quella di tentare un impossibile riciclaggio contendendo ai propri figli/e un posto precario.
Il disastro sociale per le ragazze e i ragazzi, privati non solo della pensione futura, ma del lavoro presente, giacché è palese come il permanere forzatamente sul lavoro dei più anziani, diventi una barriera insormontabile per le nuove generazioni, in un paese in cui la disoccupazione giovanile è ormai al 35 per cento e l’occupazione globale si restringe per le politiche recessive.
mercoledì 7 novembre 2012
Assemblea pubblica a Rovato sui referendum del lavoro
La
raccolta firme in difesa del mondo del lavoro rappresenta una
straordinaria occasione non soltanto per difendere il principio che
non si può accettare la compressione dei diritti, ma anche per
identificare e rilanciare il mondo del lavoro come soggetto vitale
della e per la democrazia. Ed è questo anche il migliore antidoto a
quel senso diffuso di scollamento e rifiuto verso la politica che
troppo frettolosamente viene spesso identificato nella generica
formulazione dell'antipolitica.
L'articolo 8
della finanziaria del governo Berlusconi (agosto 2011) ha abolito il
valore del contratto nazionale permettendo deroghe sulle disposizioni
di legge e sui diritti fondamentali dei lavoratori.
Mentre il
governo Monti, con la riforma Fornero, ha cancellato, dall'articolo
18, la norma che imponeva il reintegro del lavoratore licenziato
senza giusta causa o giustificato motivo a fronte di una sentenza del
giudice del lavoro favorevole al lavoratore stesso.
Per
tutto questo l'“Anpi Franciacorta” e la “Rete Solidale-Sinistra
per Rovato” organizza un'assemblea pubblica per discutere di questi
temi e per dar vita al comitato referendario sul lavoro.
L'assemblea
si svolgerà venerdì 9 novembre presso il foro Boario in piazza
Garibaldi a Rovato alle ore 20:45.
Da
qui inizierà la campagna della raccolta firme sul nostro territorio
grazie ad una serie di banchetti che verranno messi in campo di volta
in volta. Sarà possibile andare a firmare anche negli Uffici
Elettorali dei comuni di residenza.
Tutti
i cittadini e le forze politiche, sindacali e sociali che hanno a
cuore le sorti della democrazia e dei diritti sono invitati a
partecipare.
Per vedere il volantino dell'iniziativa clicca qui
mercoledì 10 ottobre 2012
La barbarie del governo contro le persone con disabilità
Paolo Ferrero, Segretario nazionale di Rifondazione Comunista – FdS
Nella manovra di stabilità vi sono provvedimenti di cui nessuno parla.
In primo luogo non appare l’ennesimo giro di vite sulle persone con disabilità e sulle loro famiglie. Il provvedimento sottopone le pensioni di invalidità all’Irpef e per questa via le riduce. In secondo luogo vengono dimezzati i permessi lavorativi ai figli che devono assistere i genitori con disabilità grave. Non so esattamente quanto denaro porterà nelle casse dello stato questo provvedimento ma so che è un provvedimento barbarico, indegno di un paese civile. Infatti questi provvedimenti si sommano ad altri che hanno sostanzialmente azzerato i fondi per le persone con disabilità. I governi Berlusconi prima e Monti poi hanno sostanzialmente azzerato i fondi per la spesa sociale. Quando ero ministro del governo Prodi ero riuscito a portare i fondi per il sociale a 2 miliardi e mezzo, adesso questi fondi assommano a 270 milioni di euro. Un taglio di oltre 2 miliardi che si aggiunge ai tagli dei trasferimenti agli enti locali e alle regioni – i titolari della spesa sociale – con effetti disastrosi per la pubblica assistenza.
venerdì 5 ottobre 2012
Lotto per il diciotto
Il passaparola è l'arma principale che abbiamo a disposizione per far conoscere la raccolta di firme per i referendum sul lavoro. Raggiungere 10.000 adesioni fino a domenica 7 ottobre è un obiettivo ambizioso ma realistico.
Cosa fare? Postate questo messaggio sul vostro profilo (condividendolo) anche più volte nella giornata (le 11, le 13, le 15 e le 17 sono gli orari migliori...), diffondetelo nelle nelle pagine alle quali siete iscritte/i, mandatelo a amiche e amici anche con messaggi privati, twittate #lottoperildiciotto annunciando che avete aderito su questa pagina (ricordate il linkwww.facebook.com/referendumlavoro), create post con i link a Twitter, Facebook e al sito magari commentando altri post, ricordatevi i grandi quotidiani e gli aggregatori e, non dimenticate di dirlo anche agli amci al bar, durante la fila in posta, dovunque voi siate fuori dal web. Siamo pronti? Passaparola!
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venerdì 21 settembre 2012
giovedì 13 settembre 2012
Un patto per il lavoro che agita la politica
di Loris Campetti
La foto di gruppo davanti al Palazzaccio sembra una foto d'epoca. In prima fila tutti i pezzi del puzzle che disegnava il governo Prodi: Di Pietro, Vendola, Ferrero, Diliberto, Bonelli. Manca solo Prodi con il suo partito. In seconda fila, però, nell'istantanea ci sono la Fiom con il volto di Francesca Re David, Alba con Alberto Lucarelli, due giuslavoristi del rango di Romagnoli e Alleva. Appena più defilati troviamo un pezzetto della maggioranza Cgil con la presenza di Gianpaolo Patta e infine il motore di un'operazione politica e sociale che porterà un po' di scompiglio nel Pd e nella Cgil e di lavoro in campagna elettorale: Gianni Rinaldini, coordinatore della «Cgil che vogliamo».
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